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Comunicati stampa Bocconi | 03/03/2022
Il 7 marzo in Bocconi si discute di uguaglianza di genere con Elena Bonetti

Il 7 marzo in Bocconi si discute di uguaglianza di genere con Elena Bonetti

LA MINISTRA PER LE PARI OPPORTUNITA' PARTECIPERA' ALL'EVENTO ORGANIZZATO DALL'AXA RESEARCH LAB ON GENDER EQUALITY DURANTE IL QUALE SI FARA' IL PUNTO SUI PASSI NECESSARI IN TERMINI DI POLITICHE PUBBLICHE. INTERVERRANNO LA CEO DI MICROSOFT ITALIA SILVIA CANDIANI E IL CEO DI AXA ITALIA GIACOMO GIGANTIELLO

Nonostante la ricerca mostri chiaramente che l’uguaglianza di genere e una leadership bilanciata tra uomini e donne siano associate a migliori performance, migliore selezione dei talenti, maggiore crescita economica e politiche più efficaci, nessun paese del mondo mostra ancora una vera uguaglianza di genere. Gli ultimi due anni di pandemia non hanno fatto che esacerbare la situazione, prospettando quella che è stata definita she-cession, proprio per mostrare l’impatto maggiore della congiuntura sull’occupazione femminile. Della situazione e delle sfide da affrontare in tema di gender equality si discuterà il 7 marzo alle ore 14 presso la SDA Bocconi (via Sarfatti 10, Auditorium Grande) nell’incontro “Gender Equality: Challenges ahead from she-cession to she-recovery” organizzato dall’AXA Research Lab on Gender Equality della Bocconi.

Aperto anche dai saluti istituzionali della vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno, l’evento vedrà l’intervento della ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti. Ai lavori parteciperanno anche Silvia Candiani, ceo di Microsoft Italia, e Giacomo Gigantiello, ceo di AXA Italia (qui il programma completo).

L’incontro scaturisce dall’attività di ricerca dell’AXA Research Lab on Gender Equality, diretto da Paola Profeta, che in numerosi studi e in diversi ambiti ha mostrato l’impatto della ancora scarsa uguaglianza di genere sull’economia e la società e il ruolo della pandemia.  
Gli studi del Lab evidenziano la portata della she-cession generata dalla pandemia. A differenza delle crisi economiche precedenti, questa volta il più coinvolto è stato il settore dei servizi, nel quale la maggior parte delle donne lavoratrici sono occupate, duramente colpito dalle misure restrittive. Ma pesa anche il duro colpo subito dalle famiglie. Se da un lato la diffusione dello smart working ha favorito l’aumento della percentuale di cura di casa e figli da parte degli uomini, dall’altro la pandemia ha ampliamente mostrato quanto il surplus di lavoro domestico sia ricaduto principalmente sulle spalle delle donne, esacerbando le differenze preesistenti. Anche nelle coppie in cui entrambi i partner hanno lavorato a casa, le donne hanno aumentato le ore giornaliere di lavoro domestico da 2,52 prima della pandemia a una media di 3 ore durante la prima ondata, mentre gli uomini sono passati da 1,26 a 1,57.

“In un paese come l’Italia, da decenni agli ultimi posti in Europa per tasso di occupazione femminile, la pandemia ha esacerbato gli squilibri pre-esistenti”, spiega Paola Profeta, professoressa ordinaria di public economics. “La buona notizia è che gli uomini si sono trovati più esposti alle attività di cura della famiglia e che si sia accelerata la sperimentazione del lavoro flessibile. Meno positivo è vedere che in realtà le donne hanno aumentato più degli uomini l’attività di cura e che siamo distanti da un utilizzo virtuoso della flessibilità lavorativa.” Sul fronte dell’empowerment femminile, gli studi del Lab hanno evidenziato gli effetti benefici della leadership femminile in diversi contesti nella situazione pre-pandemica.

Si può parlare di “she-recovery”? L’evidenza della ricerca del Lab è che le donne hanno avuto comportamenti più virtuosi degli uomini, con maggiore attenzione al rispetto delle regole e delle misure restrittive. Anche le donne leader hanno avuto più attenzione ad alcuni aspetti che influenzano di più la vita delle famiglie, come la chiusura delle scuole. In Italia, nel 2020 le donne leader politiche sono state più sensibili degli uomini ad alcune categorie di spesa pubblica, come la spesa sociale.

“L’obbiettivo dell'AXA Research Lab on Gender equality, creato con l'AXA Research Fund e l'Università Bocconi è quello di promuovere la conoscenza e aumentare la consapevolezza necessaria affinché la società progredisca sulla sfida dell'uguaglianza, per creare una cultura del cambiamento. Abbiamo fatto progressi significativi, ma c'è ancora molta strada da fare”, ricorda Giacomo Gigantiello, CEO Gruppo AXA ITALIA. “Le donne sono fondamentali per lo sviluppo economico e sociale, sono una forza vitale. In qualità di assicuratore, AXA ha un ruolo chiave da svolgere per contribuire a realizzare una società inclusiva e resiliente. Questo fa parte del nostro purpose: agiamo per il progresso umano, proteggendo ciò che conta. È ciò che ci impegniamo a sviluppare nella nostra attività quotidiana, verso le nostre persone, i clienti e la società, perché è fortemente ancorato alla nostra cultura aziendale basata sull'inclusione, diversità e cura”.

Consulta qui il programma completo dell’evento
Andrea Celauro
Ufficio Stampa
Universita' Bocconi
Tel. 02.5836.2467
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E-mail andrea.celauro@unibocconi.it
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Barbara Orlando
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Universita' Bocconi
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