UN NUOVO DIPARTIMENTO DI COMPUTING SCIENCES, CENTRI E PROGETTI DI RICERCA, 6 CORSI DI STUDIO E INNOVAZIONE NELLA DIDATTICA. ECCO COME L'ATENEO RISPONDE ALLA CHIAMATA DELLA TRASFORMAZIONE DIGITALE

La trasformazione digitale sta cambiando ogni aspetto della società e oggi è alla base del suo sviluppo. Come l’elettricità nell’Ottocento, è foriera di una vera rivoluzione industriale. Ma se da un lato il digitale impatta in ogni settore, non sempre tutti i settori sono pronti ad accoglierne le innovazioni. Servono nuove competenze trasversali e quindi una formazione in cui le scienze sociali siano aperte ai nuovi input di big data, intelligenza artificiale e machine learning.
 
Con questo spirito è stato annunciato il nuovo Dipartimento di Computing Sciences, che, a partire dalla primavera del 2022, metterà a fattor comune la didattica e la ricerca sulla quale già oggi lavora un corpo docente internazionale e diversificato nei campi più avanzati della data e computer science, della fisica teorica, della matematica computazionale, dell’intelligenza artificiale e del machine learning.
 
La ricerca Bocconi su questi temi è veicolata anche attraverso il BIDSA, il Bocconi Institute for Data Science and Analitycs diretto da Igor Pruenster, ma anche attraverso l’attività di cattedre nate grazie al contributo dei sostenitori della Bocconi. Tre quelle create negli ultimi anni: l’Amplifon Chair in Customer Science affidata a Gaia Rubera e inaugurata quest’anno; la Vodafone Chair in Machine Learning and Data Science affidata a Riccardo Zecchina (2018) e la BNP Paribas Chair in Marketing and Service Analylitcs della quale è titolare Andrea Ordanini (2018).
Inoltre, sono tre i progetti di ricerca finanziati da un ERC Grant (European Research Council) ospitati dalla Bocconi e che afferiscono al digitale (il totale dei Grant ospitati è 40):

• SAIM, A Scientific Approach to Innovation Management di Alfonso Gambardella
• CoDim Competition in Digital Markets di Francesco Decarolis
• INTEGRATOR, Incorporating Demographic Factors into Natural Language Processing Models di Dirk Hovy.

Il lavoro degli scienziati e dei ricercatori della Bocconi impegnati su questi fronti ha già prodotto un primo risultato. La Bocconi, insieme a Bicocca, Politecnico di Milano e Statale, è stata selezionata per formare la Unit di Milano di ELLIS, lo European Laboratory for Learning and Intelligent Systems, che riunisce le migliori risorse accademiche per promuovere lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e del machine learning in Europa. La creazione della nuova Unit di ELLIS rende dunque la città di Milano un polo di eccellenza per lo studio e lo sviluppo del settore.
 
Dalla ricerca alla didattica: di pari passo all’introduzione del coding (Python) per tutti gli studenti dal 2017-18, la Bocconi ha proposto nuovi corsi di studio specifici. Si tratta del Bachelor in Economics, Management and Computer Science diretto da Emanuele Borgonovo; dell’MSc (Master of Science) in data Science and Business Analitycs diretto da Alessia Melegaro; dell’MSc in Cyber Risk Strategy and Governance affidato a Greta Nasi; del Master LLM in Law of Internet Technology diretto da Oreste Pollicino; del Bachelor in Mathematical and Computing Sciences for Artificial Intelligence guidato da Riccardo Zecchina; del Phd in Statistics and Computer Science diretto da Antonio Lijoi.
 
Infine, l’innovazione su metodi, strumenti e strutture didattiche a disposizione. Capofila in questo è stata l’attività del BUILT - Bocconi University Innovations in Learning and Teaching che sotto la guida di Leonardo Caporarello è culminata nell’avvio di Bocconi Elearning 2022 (BEL22), il programma di innovazione della didattica e dell’apprendimento che mira a preparare e supportare la Bocconi nell’evoluzione del suo modello didattico. Un modello che già oggi vede la creazione di uno specifico Faculty Training Hub – ovvero di una knowledge base dove i docenti possono trovare tutte le risorse e le opportunità di training a supporto del lavoro d’aula (in presenza e mista) – e l’aggiornamento tecnologico continuo delle aule, la cui ultima novità è la creazione della immersive room. Partendo dall’idea che anche dopo la pandemia la didattica possa trarre vantaggio da modalità di insegnamento blended (sia in presenza che da remoto), la nuova aula dal design circolare prevede videowall e 12 schermi grazie ai quali i 24 studenti in presenza e il docente possono interagire con quelli a distanza e con eventuali ospiti anche grazie a uno spazio Hologram.