CON I MILLE MILIARDI DI ACQUISTI, LA BCE CI HA DATO TEMPO. PERO' ORA SERVE UNO STRUMENTO FISCALE ADEGUATO, SPIEGA IL PROFESSORE DELLA BOCCONI. UNO STRUMENTO CHE SI POTREBBE TROVARE TRA LE RIGHE DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITA' O DELLA BANCA EUROPEA DEGLI INVESTIMENTI

Con le sue ultime decisioni, “la Bce ci ha comprato un po’ di tempo”, spiega Carlo Altomonte, professore di European economic policy all’Università Bocconi”. La Banca centrale metterà sul mercato mille miliardi di euro di acquisti di attività finanziarie “e questo denaro sarà probabilmente sufficiente a far fronte alla crisi che l’Italia dovrà affrontare in termini di nuovo debito pubblico”. Tuttavia, avverte il professore, “Nel medio periodo ci sarà un problema: il debito pubblico di tutti gli stati membri aumenterà da 20 a 30 punti percentuali e quando la Bce dovesse smettere di acquistarlo, nel dicembre 2020, il mercato andrà a testare la disponibilità della Banca centrale a sostenerlo nel lungo periodo”. Questo porterà a uno stress sull’Eurozona e, continua il professore, “per evitare problemi futuri bisogna intervenire oggi con uno strumento fiscale”. Con una precisazione: “I Coronabond, gli Eurobond e qualsiasi forma di mutualizzazione del debito oggi non sono previsti dal quadro legislativo esistente, quindi bisognerebbe cambiare i Trattati e probabilmente la costituzione tedesca”. Di conseguenza, conclude Altomonte, “dobbiamo inventarci strumenti di debito che siano comuni e accessibili da tutti gli stati membri. Senza pregiudizi, andiamo a vedere se tra le righe del meccanismo europeo di stabilità o tra quelle della Banca europea degli investimenti possiamo attivare questi strumenti”.

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