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Comunicati stampa Bocconi | 14/10/2019
Videocommento Bocconi: Un Nobel contro la poverta'

Videocommento Bocconi: Un Nobel contro la poverta'

ELIANA LA FERRARA E DIEGO UBFAL, ECONOMISTI DELLO SVILUPPO ALLA BOCCONI, COMMENTANO L'ASSEGNAZIONE DEL PREMIO A TRE STUDIOSI CHE HANNO RESO LA LORO DISCIPLINA UNA SCIENZA RIGOROSA E CHE HANNO LAVORATO PER DECENNI SUL CAMPO

Il Nobel per l’economia di quest’anno premia gli sforzi esercitati dall’economia dello sviluppo nella lotta contro la povertà globale. Abhijit Vinayak BanerjeeEsther Duflo Michael Robert Kremer hanno introdotto un approccio sperimentale che ha trasformato alle radici il modo di fare economia dello sviluppo ed è stato adottato dagli studiosi di tutto il mondo.

Grazie al loro contributo, l’economia dello sviluppo adotta lo stesso approccio della medicina quando deve valutare l’efficacia di un farmaco. Un intervento di riduzione della povertà, prima di essere adottato su larga scala, viene cioè introdotto in via sperimentale in piccole realtà individuando una popolazione con caratteristiche omogenee ed intervenendo poi solo su una parte (scelta per sorteggio), in modo da poter poi comparare gli esiti di chi è stato sottoposto al trattamento e quelli di chi non lo è stato, spiega Diego Ubfal, economista dello sviluppo alla Bocconi. (Clicca qui per vedere il videoccommento di Ubfal)

Tra i molti meriti di Banerjee e Duflo c’è anche quello di avere istituito presso il MIT l’Abdul Latif Jameel Poverty Action Lab (J-PAL) per applicare il metodo su larga scala. Il laboratorio conta oggi circa 200 studiosi, alcuni dei quali della Bocconi, e ha ispirato l’istituzione del Laboratory for Effective Anti-poverty Policies (LEAP) alla Bocconi.

L’assegnazione del Nobel ha un grande significato, spiega Eliana La Ferrara, la direttrice scientifica del LEAP, per tre motivi: ricorda a chi non è sensibile che la lotta alla povertà deve essere al centro della nostra attenzione; fa capire agli scettici che ogni intervento deve essere evidence-based, per allocare le risorse a quelli che hanno una base scientifica; contrasta l’immagine dell’accademia come torre d’avorio, dal momento che i tre vincitori hanno lavorato per decenni sul campo nei paesi in via di sviluppo, in collaborazione con policy-maker e Ong. (Clicca qui per vedere il videocommento di Eliana La Ferrara)



Fabio Todesco

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