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Comunicati stampa Bocconi | 10/04/2012
Pa: se i vertici sono onesti, i dipendenti sono piu' motivati

Pa: se i vertici sono onesti, i dipendenti sono piu' motivati

PIÙ DELLO SPRONARE AI RISULTATI O AL CAMBIAMENTO SONO L'INTEGRITÀ DEL LEADER E IL RICHIAMO ALLA TRASPARENZA A FARE PIÙ EFFETTO. È QUANTO EMERGE DA UNO STUDIO CONDOTTO DALLA SDA BOCCONI SU 150 DIRIGENTI PUBBLICI DI MEDIO LIVELLO

L’onestà paga. Questo è ciò che emerge dai risultati di una ricerca condotta dalla SDA Bocconi che ha verificato quali stili di leadership siano più efficaci per motivare e migliorare la propensione allo sforzo dei dipendenti pubblici italiani. Rispetto ad altri comportamenti motivanti che un leader può tenere, come la motivazione al raggiungimento dei risultati o come lo stimolo della creatività dei dipendenti, l’esempio di un comportamento probo e di uno stile di comando improntato al far rispettare le regole risulta essere quello più produttivo.

Partendo dai risultati di uno studio americano del 2010 (Fernandez, Cho, Perry), nel quale si individuano cinque stili di leadership efficaci tipici della pubblica amministrazione (leadership orientate al raggiungimento di obiettivi, allo sviluppo delle competenze, alla produzione creativa di nuove idee, alla diversità di genere dei dipendenti, all’onestà e alla correttezza dell’azione pubblica), la ricerca della SDA Bocconi ha indagato quali tra questi potesse ottenere i migliori risultati svolgendo un esperimento tra 153 dirigenti di medio livello in forza alla pa italiana.
 
A cinque gruppi di dirigenti pubblici è stato inizialmente sottoposto un questionario per misurare la loro propensione allo sforzo; poi i gruppi sono stati sottoposti a cinque stimoli diversi, che simulavano delle situazioni di lavoro reale nelle quali si proponeva loro di lavorare a un progetto coordinato da un leadercon caratteristiche di volta in volta differenti.Dopo l’esposizione allo stimolo i ricercatori hanno misurato di quanto i diversi gruppi di dirigenti incrementerebbero il proprio sforzo sul lavoro al variare dello stile di leadership. Ne risulta che la propensione a impegnarsi sotto un leader onesto e che spinge alla trasparenza del lavoro e al rispetto delle regole aumenta dell’8%, passando dall’82% al 90%; mentre, ad esempio, la propensione allo sforzo sotto un capo che sprona avendo cura dello sviluppo delle competenze fa segnare una differenza positiva dell’1,5%. Se poi il leader punta a sostenere la creatività dei propri collaboratori, il risultato è addirittura negativo: -5%.
 
“Dal confronto emerge che lo stile di leadership che incide maggiormente sulla propensione allo sforzo dei dirigenti pubblici è quello orientato all’integrità”, sottolinea Alex Turrini, direttore dell’Emmap, l’Executive master in management delle pubbliche amministrazioni della SDA Bocconi e curatore della ricerca con Giovanni Valotti, ordinario Bocconi di economia delle aziende e della amministrazioni pubbliche, e Davide Christian Orazi, docente di marketing nell’ateneo. “I dirigenti pubblici”, continua Turrini, "sono maggiormente motivati se riconoscono l’onestà e l’integrità del loro capo e se sono invitati a rispettare le regole non solo procedurali ma anche etico-comportamentali”.
 
E se l’aspetto positivo è che il comportamento virtuoso dei vertici della pa aumenta la motivazione e la produttività dei dipendenti, l’aspetto negativo è che “la scarsa efficacia degli stili di leadership che insistono sul raggiungimento del risultato o che sostengono la creatività degli individui evidenzia probabilmente un certo ritardo nell’introduzione delle logiche innovative nelle amministrazioni centrali: gli strumenti per misurare la performance sono ancora deboli e poco riconosciuti e i sistemi di gestione del personale poco orientati a incentivare l’assunzione di responsabilità e lo spirito di iniziativa, stimolando la creatività”, conclude Giovanni Valotti, che con Turrini sarà tra i chair di un panel dedicato alla leadership nella pubblica amministrazione alla XVI Irspm Conference “Contradictions in public management managing in volatiles times”, organizzata a Roma (11-13 aprile) dall’Università Tor Vergata.
 
 
 
 

Stimolo
Propensione allo sforzo pre-stimolo
(0-100%)
Propensione allo sforzo post-stimolo
(0-100%)
Incremento % della propensione allo sforzo
Lavorare per un leader che motiva i dipendenti spronandoli al raggiungimento del risultato
79,4%
79,7%
+0,3%
Lavorare per un leader che motiva i dipendenti sostenendo lo sviluppo delle loro capacità, avendo a cuore il loro apprendimento
79,6%
81,1%
+1,5%
Lavorare per un leader che motiva i dipendenti sostenendo la loro creatività e lo sviluppo delle loro idee
82,9%
77,9%
-5,0%
Lavorare per un leader che motiva i dipendenti stando attento alle diversità/particolarità di ognuno e rispettando le differenze di genere
80,3%
83,3%
+3,0%
Lavorare per un leader che motiva i dipendenti dando esempio di onestà, sostenendo il rispetto delle regole, sanzionando i comportamenti scorretti
82,0%
90,0%
+8,0%

Andrea Celauro
Ufficio Stampa
Universita' Bocconi
Tel. 02.5836.2467
Cell. 366.6245.835
E-mail andrea.celauro@unibocconi.it
http://www.stampa.unibocconi.it
Barbara Orlando
Responsabile Ufficio Stampa
Universita' Bocconi
Tel. 02.5836.2330
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