Info
Foto sezione
Logo Bocconi

Ufficio stampa

| 31/03/2006

Anziani e badanti, le convenienze nascoste

FAMIGLIE, IMMIGRATE ED ENTI PUBBLICI HANNO QUALCOSA DA GUADAGNARE A CONVIVERE CON UN FENOMENO CHE, PERò, SI RIVELA SUBOTTIMALE SOTTO MOLTI PUNTI DI VISTA. IL PROFILO IN UNA RICERCA CONDOTTA DAL CERGAS BOCCONI

Le badanti in Italia sono circa mezzo milione secondo i dati ufficiali, ma potrebbero essere 900.000 proiettando su scala nazionale una rilevazione condotta da Pierangelo Spano del Centro di ricerche sulla gestione dell’assistenza sanitaria e sociale (Cergas) dell’Università Bocconi sulla realtà veronese (Le convenienze nascoste dell’assistenza agli anziani, pubblicata da Nuova dimensione).

Spano, attraverso 862 interviste telefoniche, evidenzia la presenza di una badante in una percentuale di famiglie che varia dal 3,2% (se si calcolano nel totale anche le famiglie che non hanno risposto al questionario) al 5,2% (se ci si limita alle 862 famiglie che hanno risposto). Secondo gli stessi criteri, la proiezione su scala nazionale porta a una stima variabile tra 713.000 e 1.134.000 badanti. Nel 91% dei casi, affermano i rispondenti, si tratterebbe di persone in regola con il permesso di soggiorno, anche se non si tratta necessariamente di permessi che autorizzino allo svolgimento del lavoro.

Gli assistiti dalla badante hanno, in quasi il 75% dei casi, più di 75 anni e il fenomeno mostra caratteristiche ben più strutturate di quanto si immagini di solito, con una inattesa continuità di rapporto con la famiglia datrice di lavoro: il 57% è alla prima esperienza e la permanenza media supera di gran lunga l’anno.

Se non mancano le badanti italiane (quasi sempre vedove e pensionate), la grande maggioranza è straniera, con una forte prevalenza dell’Est Europa.

“A una selezione fatta in maniera tutto sommato poco attenta alle competenze corrisponde una definizione altrettanto imprecisa dei compiti e delle mansioni”, spiega Spano. Le mansioni domestiche e quelle infermieristiche si mischiano, facendo riconoscere “nell’assistenza continuativa 24 ore su 24 la motivazione che sta alla base di molte scelte di ricorso alla badante”. Così metà delle famiglie non conosce né il titolo di studio né il passato lavorativo delle badanti, che solo in poco più di un quarto dei casi può essere ricondotto a professioni medico-infermieristiche o ad altre esperienze da badante.

D’altra parte il processo di selezione, per nulla formalizzato, non potrebbe dare risultati diversi. Nel 57,7% dei casi la badante è stata contattata attraverso il network personale (conoscenti o parenti) e solo nel 15,5% dei casi attraverso un’agenzia di badanti o un servizio messo a disposizione da enti pubblici. Le criticità del rapporto non sono perciò percepite nell’ambito dell’inadeguatezza professionale (lamentata solo dall’8% dei rispondenti), bensì nella difficoltà di regolarizzazione (17%) e nel turnover troppo elevato (12%). Più della metà delle famiglie non lamenta, comunque, alcuna criticità.

Il fenomeno delle badanti si è sviluppato come risposta spontanea a un’insufficienza del settore pubblico nell’assistenza agli anziani. Secondo Spano tutti gli attori hanno alcune convenienze nascoste a perpetuare la situazione che non è, però, ottimale. Per le famiglie si tratta del modo più economico di risolvere, o almeno di minimizzare, l’impatto di una problematica pressante; per le immigrate è un mezzo di sussistenza ottenibile anche senza grande specializzazione, mentre il sistema pubblico evita di doversi interrogare sull’adeguatezza delle soluzioni proposte, che privilegiano troppo le elargizioni in denaro e non riescono a considerare in modo complessivo le esigenze degli assistiti, ma procedono per compartimenti stagni, secondo le competenze specifiche dei singoli enti.

L’assistenza assicurata non è, però, qualificata, le condizioni lavorative sono stressanti, le famiglie hanno difficoltà ad adempiere alle procedure proprie di un datore di lavoro e le risorse economiche dedicate potrebbero essere utilizzate meglio attraverso una più efficiente cooperazione tra pubblico e privato che potrebbe, per esempio, passare attraverso la formalizzazione dell’utilizzo di cooperative di badanti.

Questo approfondimento è collegato al Focus “Elettori over 60, compatti e decisivi”

Fabio Todesco

E-mail fabio.todesco@unibocconi.it
Barbara Orlando
Responsabile Ufficio Stampa
Universita' Bocconi
Tel. 02.5836.2330
Cell. 335.123.1716
E-mail barbara.orlando@unibocconi.it
http://www.stampa.unibocconi.it
Il portale della ricerca
Il quotidiano online

Eventi

In evidenza

tutti