Info
Foto sezione
Logo Bocconi

Ufficio stampa

Comunicati stampa Egea | 07/11/2005

Tre domande a Giandomenico Piluso

I RAPPORTI DI CUCCIA CON IL MONDO POLITICO SI SONO FATTI DIFFICILI ALL’INDOMANI DELL’USCITA DI SCENA DI CRAXI. IN UN MERCATO DAI MOLTEPLICI ATTORI, MEDIOBANCA POTREBBE DIVENTARE OGGETTO DI SCALATA IN 5-10 ANNI

Domanda. I rapporti tra la Mediobanca di Cuccia e il mondo politico nel suo libro, rimangono sullo sfondo. Che effetto hanno avuto sullo sviluppo dell’istituto?
Risposta. Dovendo circoscrivere il perimetro della trattazione, mi sono limitato al ruolo fondamentale di La Malfa, che ha accompagnato la nascita e lo sviluppo di Mediobanca. Uscito di scena lui, Cuccia ha trovato un interlocutore stabile in Craxi, tramite la mediazione di Ligresti. E questo spiega l’anomala attenzione di Mediobanca per la Sai, che non è una di quelle tipiche espressioni dell’establishment, privilegiate da Cuccia. Dagli anni ’90 in poi i rapporti col mondo politico si fanno difficili. Né gli epigoni della Dc né quelli del Pci vedevano di buon occhio questo bastione della finanza laica. Solo nella seconda metà del decennio il mondo politico è arrivato a un’opinione meno pregiudizialmente negativa di Mediobanca.

Domanda. I recenti tentativi di scalata di Rcs e la vicenda Antonveneta sono l’ennesima prova che i tempi sono cambiati. È un cambiamento positivo?
Risposta. Non la vedo come una semplice battaglia tra vecchio e nuovo. Nel cosiddetto nuovo bisogna prima distinguere tra soggetti con talenti imprenditoriali e semplici raider, che è meglio restino al di fuori del sistema. In passato in Italia abbiamo assistito a lotte tra l’establishment e soggetti dalle origini non chiare, in quei casi addirittura collusi con la criminalità. Dobbiamo giudicare Sindona un innovatore perché ha utilizzato lo strumento dell’opa con la Bastogi?

Domanda. Dopo la perdita di centralità di Mediobanca, il sistema dei rapporti tra mondo finanziario e mondo industriale ha raggiunto un nuovo equilibrio?
Risposta. Sono processi lunghi. Dobbiamo abituarci a una molteplicità di attori. Per quanto non più centrale, Mediobanca rimane un soggetto con professionalità notevoli, ma il panorama si è allargato. Unicredito Italiano è con ogni probabilità l’istituto che ha più innovato negli ultimi anni, ma anche altri, che stanno concludendo processi di ristrutturazione, si stanno muovendo bene. E poi ci sono gli stranieri, ricchi di capitali ma non ancora di conoscenza del mercato italiano, come dimostrano gli errori di valutazione fatti con Parmalat e in altre occasioni. Non mi stupirei più di tanto se, in 5-10 anni, la stessa Mediobanca diventasse obiettivo di acquisizione, oggetto di una scalata.

Questo approfondimento è legato all’articolo Mediobanca, la storia dà ragione a Cuccia

Fabio Todesco

E-mail fabio.todesco@unibocconi.it
Barbara Orlando
Responsabile Ufficio Stampa
Universita' Bocconi
Tel. 02.5836.2330
Cell. 335.123.1716
E-mail barbara.orlando@unibocconi.it
http://www.stampa.unibocconi.it
Il portale della ricerca
Il quotidiano online

Eventi

In evidenza

tutti