#WOMENMATTER DALLA PRIMA LAUREATA NEL 1908 ALLA PRIMA PROFESSORESSA NEL 1920: COME E' CAMBIATA LA POPOLAZIONE FEMMINILE DELL'UNIVERSITA' E PERCHE' DIVERSITY E INCLUSION SONO SEMPRE PIU' IMPORTANTI. NON SOLO L'8 MARZO

Le donne nell’industria, l’industria a domicilio e le condizioni di lavoro dei minori (anzi dei “fanciulli”): per l’attualità dei temi nessuno sarebbe sorpreso se si trattasse di filoni di ricerca attualmente in corso in Bocconi. E invece si tratta dei titoli delle tesi di laurea delle prime laureate in Bocconi: Giuditta Catelli (1908), Elvira Dettoni (1909) e Matilde Branchini (1910). Dai primi anni della storia bocconiana (l’ateneo è stato fondato nel 1902) la presenza di donne tra gli studenti e i laureati è profondamente cambiata e da una laureata nel 1908 oggi siamo a 2.061 laureate nel 2020 pari al 43% del totale. La popolazione studentesca poi per oltre il 41% è femminile. La rivoluzione rosa si è quindi fatta strada anche in un campo, quello degli studi economici (che oggi in Bocconi sono sempre più contaminati dalle discipline STEM come data e computer science) tradizionalmente maschili.
 
Dall’altra parte della cattedra, le prime donne a insegnare in Bocconi sono state Lily Marshal, che nel 1920/21 teneva il corso, in inglese, di Storia civile, politica e letteraria inglese, dalle origini ai nostri giorni, e Eloisa Sadun, che dopo essersi laureata nel 1932 con Ugo Caprara con una tesi su Il commercio delle pelli, è stata assistente di Giorgio Mortara, professore di Statistica, dal 1935 al 1937 (poi espulsa per le leggi raziali nel 1938). Sarà invece la germanista Emy Rosenfeld, la prima donna a essere nominata professore ordinario. Classe 1904, la Rosenfeld ottenne la nomina nel 1961 nell’allora facoltà di Lingue e letterature straniere. Si dovrà invece aspettare il 2000 per una seconda nomina a professore ordinario, la prima nella facoltà di Economia: quella di Francesca Golfetto. Oggi la percentuale di donne nella core faculty è il 31,2, in linea con quanto si registra nel campo delle scienze sociali a livello internazionale. Negli ultimi 5 anni l’ateneo si è fortemente impegnato per aumentare il numero di donne nella faculty e in particolare tra i full professor che con un incremento del 113% sono passate dal 7 all’attuale 15%.
 
“Il tema della gender equality e in generale dell’inclusività e della diversità è un tema centrale della società contemporanea, tanto da determinarne il profilo», commenta il rettore, Gianmario Verona. “Bocconi su questo è impegnata da anni grazie a progetti quali il CarDev, organismi come il Pob, Comitato pari opportunità, e borse di studio mirate: tutte iniziative volte in particolar modo ad aumentare la presenza femminile all’interno della nostra community e rimuovere gli ostacoli allo sviluppo di carriera. Per dare ulteriore spinta e sostenere in modo coordinato il nostro impegno in questo ambito proprio con quest’anno accademico abbiamo istituito la figura del prorettore all’Inclusione e alla diversità e lo abbiamo affidato alla professoressa Catherine De Vries”.
 
«L'integrazione di background e punti di vista diversi è vitale perché è l’energia che alimenta il motore dell'innovazione», dice De Vries. «Il nostro campus e la nostra community nel coltivare l’eccellenza fa leva proprio sull’innovazione e l’inclusività, a partire da quella di genere. La celebrazione della Giornata internazionale dei diritti della donna serve a ricordare le conquiste fatte dalla società, ma anche all’interno della Bocconi, e a rilanciare il messaggio di quanto sia importante lavorare insieme per garantire la diversità».