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| 21/01/2015
Reti che raccolgono denaro

Reti che raccolgono denaro

FERNANDO VEGA REDONDO STA CONDUCENDO UN ESPERIMENTO SUL CAMPO IN GHANA PER PROVARE CHE L'ACCESSO ALLE RETI SOCIALI PUO' MIGLIORARE LA QUALITA' DEI PROGETTI IMPRENDITORIALI PROPOSTI A UN'INIZIATIVA DI MICROFINANZA

Un gruppo di ricerca coordinato da Fernando Vega-Redondo (Dipartimento di Scienze delle Decisioni e Igier) sta conducendo un interessante esperimento in Ghana. Parole chiave - microfinanza, sviluppo, reti sociali, imprenditorialità. Obiettivo - valutare in modo empirico se la partecipazione a reti sociali sia in grado di migliorare notevolmente la qualità delle idee imprenditoriali proposte a un programma di microcredito in un paese in via di sviluppo.

La microfinanza si è diffusa in vari paesi in via di sviluppo e ha reinterpretato il modo in cui oggi si concepisce lo sviluppo economico. Tuttavia è opinione comune che nella maggior parte dei casi essa non sia riuscita a innescare traiettorie stabili di sviluppo. Per descrivere il suo effetto limitato Vega-Redondo usa la metafora delle forbici: per tagliare, le forbici devono avere due lame e la sola disponibilità di credito non è sufficiente. La seconda lama è costituita dalla capacità di generare idee davvero innovative, che potrebbero avere notevole impatto economico, e dall'imprenditorialità necessaria per mettere queste idee in pratica. Vega-Redondo aggiunge che la partecipazione a reti sociali diversificate e ampie facilita la diffusione delle idee.

Qual è il modo migliore di introdurre le reti sociali negli ambienti rurali di paesi in via di sviluppo tipicamente piccoli, isolati e senza solide infrastrutture? “La tecnologia internet potrebbe rispondere a quella domanda”, suggerisce Vega-Redondo. “Anche le persone che abitano in luoghi remoti dell’Africa e dell’Asia hanno connessioni wireless a Internet che migliorano di giorno in giorno. L’accesso a internet sempre più diffuso facilita l’interazione sociale su larga scala e questo potrebbe avere importanti effetti economici”.

Vega-Redondo e il suo team hanno ideato un esperimento randomizzato nel Ghana, i cui partecipanti accedono a Internet con uno smartphone, mentre un’applicazione apposita consente di postare i progetti preliminari, scambiarsi opinioni, coordinarsi ed eventualmente presentare richieste di prestito congiunte. Per testare la loro ipotesi Vega-Redondo e il suo team hanno diviso i partecipanti in due gruppi: il primo partecipa all’iniziativa di microcredito e usa l'applicazione, mentre il secondo partecipa solo all’iniziativa di microcredito. La caratteristica importante di questo esperimento è che i prestiti (piuttosto rilevanti dal punto di vista economico) saranno concessi solo ai progetti davvero creativi e imprenditoriali.

L’aspettativa è che i progetti proposti da chi ha accesso a un social network attraverso l’applicazione saranno più innovativi e imprenditoriali degli altri.

L’esperimento è condotto in collaborazione con i ricercatori delle università di Stanford, Siena e Stoccolma. Inoltre partecipano ONG Village Exchange Ghana (provider di microcredito), Airtel (uno dei principali provider mondiali di telefonia, che qui offre accesso gratuito a Internet e assistenza hardware e software) e Facebook (che ha creato l’applicazione smartphone e analizzerà i suoi dati).
Barbara Orlando
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