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Comunicati stampa Egea | 05/04/2007

Benvenuti sul pianeta wiki

SITI CREATI DA APPASSIONATI DI STAR TREK E TOLKIEN, STRUMENTI DI LAVORO, DIDATTICA E INFORMAZIONE. OLTRE WIKIPEDIA C’è UN MONDO CHE PROMETTE DI RIVOLUZIONARE IL RESTO DEL MONDO. CON LA COLLABORAZIONE DI TUTTI

Jane Klobas
Oltre Wikipedia
Sperling&Kupfer / Egea, 2007
230 pagine., 19 euro

Con edizioni in più di 250 lingue (tra cui friulano, lombardo, siciliano e veneto), 1.700.000 voci in inglese e un numero di visitatori che ne fa uno dei dieci siti più popolari al mondo, Wikipedia è con ogni probabilità l’enciclopedia più consultata di ogni tempo e certamente l’esempio più dirompente delle possibilità dei wiki, i sistemi collaborativi che consentono agli utenti di creare e modificare i contenuti di un sito web.

Ma Oltre Wikipedia, come Jane Klobas, una studiosa australiana che lavora all’Università Bocconi e alla University of Western Australia, titola un saggio divulgativo appena pubblicato (Sperling&Kupfer / Egea, 2007, 230 pagine, 19 euro), c’è un mondo ancora tutto da esplorare, che promette di migliorare la qualità del lavoro, dello studio e della vita delle persone.

Gli utilizzi dei wiki documentati da Klobas sono già sorprendentemente ampi, anche se nulla è ancora paragonabile, per qualità e quantità, a Wikipedia.

Attingendo alla conoscenza collettiva di un gruppo, i wiki sono particolarmente adatti allo sviluppo di siti creati e diretti a comunità di professionisti, hobbisti e gruppi di interesse. Il primo wiki fu messo online nel 1995 da Ward Cunningham ed era inteso come uno strumento di lavoro e di consultazione veloce per la comunità degli sviluppatori di software. Fu perciò denominato WikiWikiWeb, dalla parola hawaiana (wiki-wiki) che significa “veloce”. Quel primo wiki è ancora attivo. Dalla divulgazione della matematica al monitoraggio della diffusione dell’influenza, lo strumento si è dimostrato adatto alla creazione e al mantenimento dei siti delle più diverse comunità. Se, come al solito, i fans di Star Trek sono tra i più attivi, anche quelli di Star Wars e delle saghe di Tolkien sono riusciti a sviluppare ambienti piacevoli. Wikipedia segnala che il 15 marzo 2007 la parola wiki si è finalmente guadagnata l’accesso all’edizione online dell’Oxford English Dictionary.

Il libro approfondisce i possibili usi dei wiki in azienda, nella didattica, nell’informazione e persino nella biblioteconomia ma, soprattutto, chiarisce i punti di forza e di debolezza dei wiki e fornisce le informazioni utili a trovare i servizi necessari ad avviarne uno. Klobas descrive i wiki come “luoghi in cui le persone possono condividere idee, conoscenze e informazioni semplicemente e velocemente, a dispetto della distanza geografica” ed è una sostenitrice della filosofia wiki che, nell’ambito di una comunità per quanto estesa, presuppone la buona fede dei partecipanti, la moderazione e revisione dei testi da parte dei pari, la tendenza a perdonare e dimenticare gli errori, la trasparenza e meccanismi che consentono, comunque, di minimizzare i danni dovuti a un cattivo uso dello strumento. Nei wiki è sempre possibile ripristinare le ultime versioni di pagine modificate in peggio o per errore e si possono introdurre vari gradi di protezione, dalla creazione di permessi differenziati (ma senza andare troppo oltre nella creazione di una gerarchia, che tradirebbe lo spirito dello strumento) alla difesa dai bot che cercano di diffondere spam nei siti wiki.

La stessa Jane Klobas si è avvalsa di un wiki per coordinarsi con i collaboratori nella stesura del libro e la traduzione in italiano.

Jane Klobas, studiosa australiana di knowledge management e di Internet collaborativo, è senior reasearch fellow presso il Centro Dondena per la ricerca sulle dinamiche sociali dell’Università Bocconi e professorial fellow presso la Uwa Business School della University of Western Australia.

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Fabio Todesco

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