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| 24/05/2013
Isabella, il ritorno del Girl Power

Isabella, il ritorno del Girl Power

ISABELLA ROSSI, 19ENNE STUDENTESSA BIEMF, RAPPRESENTERÀ L'ITALIA AL G(IRLS)20 DI MOSCA A GIUGNO. PER SUGGERIRE AL VERO G20 COME DARE PIÙ POTERE ALLE RAGAZZE E VIVERE IN UN MONDO MIGLIORE

“Perché investiamo centinaia di milioni di euro nella formazione universitaria femminile, per poi tollerare che il 22,7% delle ragazze debba lasciare il lavoro nei due anni successivi alla prima gravidanza? Perché ci sembra normale che una neomamma rimanga a casa per via di un’offerta di posti negli asili nido che soddisfa meno del 20% della domanda? Perché lasciamo che le donne in posizioni di comando siano una rarità, se molte ricerche dimostrano che la loro presenza paga anche in termini economici?”, si chiede Isabella Rossi.

Isabella Rossi

La studentessa del primo anno del Bachelor of International Economics, Management and Finance (Biemf), 19 anni, cercherà di dare risposta a queste domande con i suoi interventi, nel ruolo di rappresentante per l’Italia, al G(irls)20, il summit che precede il G20 vero e proprio e che si terrà quest’anno a Mosca dal 15 al 19 giugno. Obiettivo del summit è trovare soluzioni per l’empowerment economico delle ragazze in tutto il mondo, da sottoporre poi ai delegati del G20.

Organizzato da una ong canadese, il summit è anche un’eccezionale opportunità di networking per le giovani (tra i 18 e i 20 anni) chiamate a parteciparvi in virtù delle loro capacità di leadership. Negli scorsi anni i contatti così stabiliti hanno dato il via a iniziative congiunte, come l’invio di libri usati dagli Stati Uniti all’Africa, o all’avvio di attività sociali nei luoghi di origine delle ragazze. Le partecipanti al summit sono 21: una per ogni paese del G20, più una rappresentante dell’Unione africana.

Il cruccio di Isabella è che l’iniziativa sia ancora poco nota in Italia (“io stessa ne sono venuta a conoscenza quasi per caso”), mentre all’estero gode di grande prestigio, tanto che lei, nelle scorse settimane, ha già rilasciato parecchie interviste, tra cui una a Forbes Magazine (“e ancora non mi sembra vero”).

“La selezione”, racconta, “ha avuto luogo online, attraverso le mie risposte a una serie di domande di carattere motivazionale. Ho raccontato i ruoli di leadership che ho già ricoperto”, tra cui la fondazione nel suo liceo di Padova di una sezione del Pes, il Parlamento europeo degli studenti, un’esperienza che l’ha portata a visitare la sede Onu di Vienna e le istituzioni comunitarie di Strasburgo.

Per preparare la sua relazione sull’Italia, Isabella ha scelto di percorrere una doppia strada. Oltre all’imprescindibile ricerca bibliografica, ha passato decine di ore al telefono intervistando donne italiane di ogni età. “E ho così scoperto che spesso scattano dei meccanismi perversi, per cui, di fronte alla necessità di accudire i figli, si ritiene che l’uomo avrà maggiori possibilità di trovare lavoro e così la donna rimane a casa, senza neppure cercarlo”.

L’entusiasmo con cui si è buttata in questa avventura la spinge a confrontarsi con gli altri. “In particolare”, spiega, "la delegata brasiliana e una mia compagna di corso indiana, dopo avermi ascoltata, mi hanno assicurato che la situazione è molto simile alla nostra anche nei loro paesi”. Urgono soluzioni globali.

Fabio Todesco

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