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Le 15 regole della guerra occidentale
Nel quarto capitolo di L’Occidente alla guerra (Università Bocconi editore, 2006, 240 pagine, 14 euro), Martin Shaw desume le regole della guerra risk-transfer, combattuta dall’Occidente nell’era della sorveglianza globale. Le riportiamo.
1. Le guerre devono rispondere a rischi portati a interessi, leggi e valori occidentali percepiti come plausibili
2. Le guerre devono essere limitate quanto ai rischi che procurano ai sistemi politici, alle economie e alle società occidentali.
3. Le guerre sono assunzioni di rischio politico, quindi devono minimizzare i rischi elettorali per i governi e (se possibile) massimizzarne i vantaggi
4. Le guerre devono anticipare i problemi della sorveglianza globale
5. Le guerre devono essere strettamente limitate temporalmente: diventano guerre istantanee
6. Le guerre devono essere spazialmente confinate in zone di guerra remote
7. Le guerre devono, prima di tutto, minimizzare le perdite delle truppe occidentali
8. Le forze occidentali devono contare principalmente sulla potenza aerea e vedere che altri – per quanto possibile – si assumano il rischio sul terreno
9. Il nemico deve essere ucciso: efficientemente, rapidamente e discretamente
10. Il rischio di perdite civili «accidentali» deve essere minimizzato, ma i piccoli massacri devono essere considerati come inevitabili
11. Le guerre contano sulle armi «di precisione» per sostenere la propria legittimità
12. La morte e la sofferenza non si devono vedere: più accettabili sono i rischi indiretti, meno visibili e meno quantificabili, per la vita umana
13. I rischi a lungo termine del dopoguerra devono essere condivisi il più possibile attraverso una divisione internazionale del lavoro
14. L’«umanitarismo» e le organizzazione «umanitarie» devono essere coinvolti per compensare la violenza inflitta ai civili
15. La gestione dei media è essenziale: deve controllare le narrazioni che spiegano le immagini della guerra
Questo approfondimento è legato all'articolo "L’Occidente va alla guerra. Prime vittime, i civili"
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